UN FARMACO DERIVATO DALLE ANTICHE RICETTE DI FITOTERAPIA CINESE FA VINCERE IL PREMIO NOBEL PER LA MEDICINA.

La dottoressa cinese Youyou Tu ha vinto nel 2015, all’età di 85 anni, il premio Nobel per la Medicina grazie ai suoi studi sulla Artemisinina per la terapia della malaria resistente ai farmaci tradizionali. Questa sostanza viene ricavata dall’Artemisia annua, in cinese Qinghao, una pianta utilizzata da 2000 anni nelle antiche ricette della Medicina Tradizionale Cinese per la sua capacità di ridurre la febbre. La dottoressa Youyou, laureata nel 1955 alla facoltà di medicina dell’Università di Pechino, si è successivamente specializzata in una branca della farmacologia che si occupa dello studio di farmaci ricavati da fonti naturali e lavora alla China Academy of Chinese Medical Sciences di Pechino.

Un interessante articolo ne ripercorre la storia.

Successivamente l’Artemisinina e soprattutto i suoi derivati sono stati studiati anche come possibili farmaci antitumorali sostanzialmente privi di tossicità, e utilizzati anche nell’uomo in associazione ai protocolli classici di chemioterapia, di cui sembrano aumentare l’efficacia.

La tradizione antica della Farmacologia Cinese si dimostra quindi ancora attuale.

Essa si basa su oltre 5000 rimedi perlopiù di origine vegetale, tutti naturali, che vengono utilizzati per riarmonizzare le funzioni del corpo tramite antiche ricette disponibili in compresse già pronte, o opportunamente formulati per il singolo paziente su prescrizione magistrale del Medico al Farmacista.

I singoli rimedi sono classificati in rapporto al sapore (dolce, amaro, piccante, aspro, salato, insipido e astringente) e alla natura (caldo, tiepido, neutro, fresco, freddo), in maniera analoga a quanto si fa con gli alimenti in Dietetica Cinese.

Infatti Farmacologia e Dietetica Cinese hanno identici obiettivi, e il cibo, che noi assumiamo tutti i giorni, ha grande potere curativo: “Cura con i farmaci, guarisci con gli alimenti”, cita uno degli antichi classici della Medicina Cinese, il Huang Di Nei Jing.

Queste caratteristiche energetiche possedute sia dai farmaci che dagli alimenti creano dei movimenti energetici che si indirizzano prevalentemente sui diversi organi e visceri, correggendo quelli disarmonici della malattia. In questo senso il farmaco agisce in sintonia con il trattamento di agopuntura, ma può essere utilizzato anche da solo.

Molte delle erbe utilizzate sono note anche alla nostra tradizione. Nella ricetta tutte sono indicate con il nome cinese affiancato dal nome in latino della nostra farmacopea. La selezione delle erbe è molto rigorosa e passa attraverso controlli molto severi e la preparazione delle ricette personalizzate viene fatta da Farmacie specializzate. Originariamente le erbe essiccate venivano fatte decuocere per lungo tempo ed il liquido bevuto, ma oggigiorno si utilizzano gli estratti secchi che sono polveri ricavate dopo l’estrazione dei principi attivi dalle erbe e che sono più pratiche, potendo essere sciolte direttamente in acqua calda o inserite dentro capsule di diverso dosaggio.

Le sostanze impiegate nella medicina cinese come medicinali sono state poi studiate ai nostri giorni con le moderne tecniche di indagine che ne hanno confermato le indicazioni terapeutiche descritte negli antichi classici.

 

Dott.ssa Patrizia Politi, Medico Chirurgo, Diplomata in Agopuntura e  Medicina Cinese